Rieccomi, ho lasciato fermentare l'esperienza e voglio condividerla con voi.

In quei giorni ho camminato un piede davanti all'altro tenendo il passo dei miei compagni finché non ho trovato il mio.

Ad accompagnarmi sul sentiero c'erano i miei pensieri, un monologo interiore che traeva spunto e forza dalla natura che stavo attraversando , dai suoi colori ,dai suoi suoni , dai suoi profumi.

Compagna di viaggio.....
Compagna di sempre. ...
La mia paura
Di non essere riconosciuta.
Di non essere amata.
Di non sapere , a mia volta amare.

Nel cammino ho cercato risposte e ho trovato domande.
Una domanda collegata all'altra fino ad arrivare alla più preziosa; all'unica : ."chi sono io?".
Chi è questa Gisella che desidera essere riconosciuta , nell'incontro con l'Altro?
Chi è questa donna che chiede rispetto?
Che chiede Amore?

Il mio monologo interiore si è fatto dialogo, si è fatto incontro.
La parte esteriore di me ha incontrato quella interiore e si sono ascoltate reciprocamente parlandosi con sincerità, senza indulgenza ne severità, senza giudicare, senza la pretesa di ragione di tutto.

È così che , camminando sul sentiero, ho percorso la mia interiorità e ho visto gli angoli dove ho accantonato parti di me.; ricordi, esperienze dolorose, cose incompiute.
Mi sono resa conto che voglio finalmente fare ordine e lasciare entrare aria e luce per dare spazio a quella parte di me che mi ha aspettata con pazienza.

Sarà un lavoro impegnativo da fare con calma, riconoscendo i momenti di fatica e di stanchezza e concedendomi di riposare senza sentirmi in colpa.

Riconoscere me stessa passa anche dal riconoscere i miei limiti, dal sapermi fermare senza sentirmi sconfitta, concedendomi il tempo per riposare e potere così riprendere il cammino .

C'è stato un momento in quei giorni in cui, grazie alla guida di Francesca, ho potuto sperimentare la magia, la meraviglia che deriva dal lasciar espandere la mia parte interiore.
Ho percepito la completezza, la fusione con il gruppo, l'annullamento dei limiti corporei, l'essere tutt'uno con il Tutto che esiste intorno.

Ciò che sono dentro e ciò che sono fuori hanno trovato un contatto e continueranno il loro dialogo fino a raggiungere una sintonia che si tradurrà in serenità e salute.

So che devo camminare a lungo ancora, per farlo meglio occorrerà alleggerire il "bagaglio", lasciare andare la zavorra.

Ho già cominciato; (grazie ad una seduta di gruppo con Tamio))
Ho allontanato da me le esplosioni di rabbia che talvolta mi assalgono e che sento non mi appartengano.

Forse sarebbe più giusto dire che mi sono allontanata io, un passo dopo l'altro, per andare finalmente incontro a me stessa per abbracciarmi.